TORNA NELLA PIAZZA L’ANTICO EMBLEMA DELLA CITTA’. VENERDI’ 19 SETTEMBRE L’INAUGURAZIONE.
Era il 10 agosto del 1812 quando Francesco I di Borbone promulgò il nuovo statuto costituzionale della Sicilia approvato da suo padre Re Ferdinando III, sancendo così la fine del sistema feudale in tutta la regione. Proprio in quei giorni venne rimossa non si sa da chi o per ordine di chi, la bellissima statua di marmo raffigurante una donna che allatta i serpenti e allontana con i piedi due bambini, posta sulla fontana a centro della piazza davanti la chiesa di San Sebastiano, per secoli considerato l’emblema di Cammarata.
Dopo oltre due secoli, grazie ad una capillare politica di rigenerazione urbana voluta dall’Amministrazione Comunale e dal suo primo cittadino Dott. Giuseppe Mangiapane, il quale, fermamente convinto e determinato delle sue idee, ha voluto dare il giusto onore al simbolo ufficiale del paese, posizionando una nuova scultura bronzea, nel luogo originario: Piazza della Vittoria. Una piazza rinnovata con una magnifica pavimentazione in pietra calcarea, abbellita con fioriere e panchine.
Un luogo che ha mantenuto la propria identità grazie ai cittadini legati alla Piazza, gelosi custodi delle proprie radici e delle tradizioni, un posto reso vivo grazie alla presenza del Bar e del Circolo, locali di svago e di ritrovo, uno spazio oggi valorizzato da questo nuovo look.
La scultura, commissionata dal Comune di Cammarata nel 2004, venne realizzata dallo scultore Franco Reina nel 2005 e collocata nel Palazzo Trajna fino a qualche mese fa prima di essere trasferita al centro della Piazza.
I motivi e i soggetti che che causarono la rimozione della statua sono diversi, uno di questi si suppone sia legato proprio alla fine del sistema feudale, quando i cittadini, approfittando di questa svolta governativa dell’Isola, vollero sopprimere questo simbolo ritenendolo imposto dai Signori dell’epoca.
Un illustre studioso sulla storia del nostro territorio, attingendo a fonti ufficiali, descrive l’antica piazza il cosiddetto Tocco Antico o Citazza, nucleo originario del paese: il suo piano era a livello della chiesa di san Sebastiano, fino a quando verso la fine dell’800 venne realizzata la strada rotabile sopraelevata che doveva portare alla stazione ferroviaria. E’ probabile quindi che un altro motivo per la sua rimozione sia stato per esigenze urbanistiche.
Accanto alla chiesa di San Sebastiano, sorgeva una piccola loggia dove i Giurati di allora promulgavano alla popolazione, bandi e disposizioni che venivano emanati dal Consiglio Civico che si riuniva proprio in questa chiesa.
Sulla piazza ricadevano alcuni palazzi nobiliari come quella del Barone Rizzo, del Barone De Angelis, delle famiglie Trajna, Gerardi e Alessi, vi erano anche botteghe di ogni genere.
Al centro una grande fontana per l’approvvigionamento idrico dei cittadini, costituita da una vasca circolare, sormontata da un piccolo ponte con diverse bocche dove fuoriusciva l’acqua, e su di esso una colonna al di sopra della quale vi era la statua in marmo raffigurante la donna che allatta i serpenti e allontana con il piede due bambini.
Tra gli appunti privati dello stesso studioso, (non trascritti nelle sue pubblicazioni ma dell’esistenza dei quali il sottoscritto ne è testimone e custode), vi è un riferimento curioso sulla fontana e sulla statua: Si narra che le donne che andavano a riempire bummuli e lanceddi per le necessità domestiche, avevano l’abitudine di toccare furtivamente senza farsene accorgere, la donna e i bambini in segno propiziatorio, un gesto considerato pagano e superstizioso, dal clero locale. Forse sia stato questo un altro motivo per la sua rimozione suggerito dalle autorità ecclesiastiche dell’epoca?
Che la donna nuda allattante i serpenti sia l’emblema di Cammarata è certo perchè testimoniata da antichi documenti risalenti sin dal 500, anche perchè non c’era solo la statua posta nella piazza principale, ve ne era un altra sopra l’atrio dell’antica Matrice prima di essere distrutta dall’incendio del 1624, mentre una raffigurazione pittorica esiste tutt’ora in un quadro del 1662 custodito nella stessa chiesa Madre.
La simbologia della donna che allatta i serpenti è ricca e variegata, ma generalmente rappresenta la forza femminile, la fertilità, la rinascita, la connessione con la natura e il potere di proteggere e nutrire. È un’immagine che ha attraversato diverse culture e periodi storici, mantenendo un significato profondo e potente.
La statua bronzea della donna che allatta i serpenti, simbolo ancestrale di Cammarata, posta al centro della Piazza è stata una decisione ponderata ed intelligente, per testimoniare e tramandare alle future generazioni le radici della nostra storia, un emblema, che, arricchito dal motto IN CETERUM DANTES NIHIL INDE SPERANTES (donando agli altri senza nulla sperare) testimonia il carattere indiscusso dei cammaratesi.
Venerdì 19 settembre 2025 alle ore 21,00, la presentazione ufficiale del restyling di Piazza della Vittoria, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose.
(Fonte: ENZO LI GREGNI -Magaze.it)
Era il 10 agosto del 1812 quando Francesco I di Borbone promulgò il nuovo statuto costituzionale della Sicilia approvato da suo padre Re Ferdinando III, sancendo così la fine del sistema feudale in tutta la regione. Proprio in quei giorni venne rimossa non si sa da chi o per ordine di chi, la bellissima statua di marmo raffigurante una donna che allatta i serpenti e allontana con i piedi due bambini, posta sulla fontana a centro della piazza davanti la chiesa di San Sebastiano, per secoli considerato l’emblema di Cammarata.
Dopo oltre due secoli, grazie ad una capillare politica di rigenerazione urbana voluta dall’Amministrazione Comunale e dal suo primo cittadino Dott. Giuseppe Mangiapane, il quale, fermamente convinto e determinato delle sue idee, ha voluto dare il giusto onore al simbolo ufficiale del paese, posizionando una nuova scultura bronzea, nel luogo originario: Piazza della Vittoria. Una piazza rinnovata con una magnifica pavimentazione in pietra calcarea, abbellita con fioriere e panchine.
Un luogo che ha mantenuto la propria identità grazie ai cittadini legati alla Piazza, gelosi custodi delle proprie radici e delle tradizioni, un posto reso vivo grazie alla presenza del Bar e del Circolo, locali di svago e di ritrovo, uno spazio oggi valorizzato da questo nuovo look.
La scultura, commissionata dal Comune di Cammarata nel 2004, venne realizzata dallo scultore Franco Reina nel 2005 e collocata nel Palazzo Trajna fino a qualche mese fa prima di essere trasferita al centro della Piazza.
I motivi e i soggetti che che causarono la rimozione della statua sono diversi, uno di questi si suppone sia legato proprio alla fine del sistema feudale, quando i cittadini, approfittando di questa svolta governativa dell’Isola, vollero sopprimere questo simbolo ritenendolo imposto dai Signori dell’epoca.
Un illustre studioso sulla storia del nostro territorio, attingendo a fonti ufficiali, descrive l’antica piazza il cosiddetto Tocco Antico o Citazza, nucleo originario del paese: il suo piano era a livello della chiesa di san Sebastiano, fino a quando verso la fine dell’800 venne realizzata la strada rotabile sopraelevata che doveva portare alla stazione ferroviaria. E’ probabile quindi che un altro motivo per la sua rimozione sia stato per esigenze urbanistiche.
Accanto alla chiesa di San Sebastiano, sorgeva una piccola loggia dove i Giurati di allora promulgavano alla popolazione, bandi e disposizioni che venivano emanati dal Consiglio Civico che si riuniva proprio in questa chiesa.
Sulla piazza ricadevano alcuni palazzi nobiliari come quella del Barone Rizzo, del Barone De Angelis, delle famiglie Trajna, Gerardi e Alessi, vi erano anche botteghe di ogni genere.
Al centro una grande fontana per l’approvvigionamento idrico dei cittadini, costituita da una vasca circolare, sormontata da un piccolo ponte con diverse bocche dove fuoriusciva l’acqua, e su di esso una colonna al di sopra della quale vi era la statua in marmo raffigurante la donna che allatta i serpenti e allontana con il piede due bambini.
Tra gli appunti privati dello stesso studioso, (non trascritti nelle sue pubblicazioni ma dell’esistenza dei quali il sottoscritto ne è testimone e custode), vi è un riferimento curioso sulla fontana e sulla statua: Si narra che le donne che andavano a riempire bummuli e lanceddi per le necessità domestiche, avevano l’abitudine di toccare furtivamente senza farsene accorgere, la donna e i bambini in segno propiziatorio, un gesto considerato pagano e superstizioso, dal clero locale. Forse sia stato questo un altro motivo per la sua rimozione suggerito dalle autorità ecclesiastiche dell’epoca?
Che la donna nuda allattante i serpenti sia l’emblema di Cammarata è certo perchè testimoniata da antichi documenti risalenti sin dal 500, anche perchè non c’era solo la statua posta nella piazza principale, ve ne era un altra sopra l’atrio dell’antica Matrice prima di essere distrutta dall’incendio del 1624, mentre una raffigurazione pittorica esiste tutt’ora in un quadro del 1662 custodito nella stessa chiesa Madre.
La simbologia della donna che allatta i serpenti è ricca e variegata, ma generalmente rappresenta la forza femminile, la fertilità, la rinascita, la connessione con la natura e il potere di proteggere e nutrire. È un’immagine che ha attraversato diverse culture e periodi storici, mantenendo un significato profondo e potente.
La statua bronzea della donna che allatta i serpenti, simbolo ancestrale di Cammarata, posta al centro della Piazza è stata una decisione ponderata ed intelligente, per testimoniare e tramandare alle future generazioni le radici della nostra storia, un emblema, che, arricchito dal motto IN CETERUM DANTES NIHIL INDE SPERANTES (donando agli altri senza nulla sperare) testimonia il carattere indiscusso dei cammaratesi.
Venerdì 19 settembre 2025 alle ore 21,00, la presentazione ufficiale del restyling di Piazza della Vittoria, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose.
(Fonte: ENZO LI GREGNI -Magaze.it)